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angelorollo7

- “Il ricordo è il tessuto dell’identità” Nelson Mandela.

La persona anziana ama ricordare e lo fa spesso. Guardare al passato aiuta a maturare la percezione di appartenenza e di permanenza di legami che il tempo, la distanza, gli eventi della vita hanno spezzato o indebolito. Una delle attività che la Residenza Castello, attraverso il lavoro attendo degli animatori, propone è proprio incentrata sulla raccolta di fotografie che rappresentano i tanti ricordi della vita vissuta.

Questa attività rappresenta un modo per rievocare quei momenti che hanno visto i nostri ospiti protagonisti della propria esistenza e diventa quindi uno strumento utile al mantenimento dell’autostima e continuità del Sé, grazie al quale è possibile dimostrare agli altri le abilità possedute. Ricordando ciò che ha fatto, l’anziano si sente proiettato in una dimensione appagante che lo aiuta ad affrontare il presente e a fronteggiare le prove quotidiane non solo dal punto di vista cognitivo, ma anche sotto l’aspetto emotivo, riducendo quindi il senso di isolamento e nostalgia.

Il racconto di un anziano nasconde un profondo significato simbolico di attenzione, affetto e relazione.

L’anziano che racconta una storia, l’anziano che ricorda, è una persona che dichiara di esistere. Per questo i professionisti della Residenza Castello ritengono che dare ascolto alla memoria di un anziano significa assisterlo, dargli valore esistenziale, costruire attivamente il suo presente e investire sul nostro stesso futuro.



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